martedì 20 dicembre 2016

Un libro sotto l'albero!

Periodo natalizio significa, che piaccia o meno, regali, regali e regali. Ogni anno l’ennesimo problema: cosa posso regalare? Gli/Le piacerà? Chiunque di noi, almeno una volta nella vita, si è posto questi quesiti e sempre più spesso risulta difficile dare una risposta. Quindi, per i ritardatari, gli indecisi, i titubanti e quelli dell’ultimo minuto, quale oggetto migliore da regalare se non un bel libro e che fa sempre piacere? Insomma un dono con cui andare sul sicuro. Certo è che non tutti i libri sono uguali e non tutti i lettori hanno gli stessi gusti; e allora che fare? Semplice! Affidarsi a questa piccola raccolta di consigli librari natalizi po’ fare al caso vostro!




NARRATIVA ITALIANA 


Si sa il periodo natalizio è sinonimo di scaffali librari che esplodono. Chiunque di voi, entrando in qualunque libreria, si sarà sentito soffocare di fronte alla tonnellata di titoli nuovi: da Baricco (nuova edizione illustrata di Seta, Feltrinelli) a Saviano (La paranza dei bambini, Feltrinelli); da Volo (A cosa servono i desideri; Mondadori) a Carrisi (Il maestro delle ombre; Longanesi). Tra questo marasma merita un occhio di riguardo il nuovo capitolo della saga dei bastardi di Pizzofalcone di Maurizio De Giovanni: Pane (Mondadori; 232 p.). Lo scrittore napoletano fa rincontrare i suoi amati "bastardi" ai suoi fedeli e appassionati lettori ma il libro, sebbene legato ai volumi precedenti, può essere letto come un'opera a sé stante. Fulminante l'incipit con cui De Giovanni intrappola il lettore e lo conduce, prendendolo per mano, nei meandri della storia: il Principe dell'Alba, il panettiere che da generazioni si occupa di fornire il pane del mattino all'intera comunità viene trovato morto, ucciso pochi minuti dopo aver compiuto il suo Rito. Starà alla squadra dei Bastardi trovare il bandolo della matassa in una corsa dove l'unico "nemico" non è solo l'assassino. Astenersi dalla lettura se non si è ancora pranzato. Può indurre a strafogamenti  incontrollati di pane caldo!


Un altro titolo piacevole (e in tema col periodo) per passare qualche ora divertente è I fratelli Kristmas. Un racconto di Natale (Einuadi; 227 p.) di Giacomo Papi, uscito già un anno fa. È la storia di Babbo Natale che, costretto a letto dall’influenza, si vede obbligato ad affidare la consegna dei regali al fratello, Luciano Kristmas, un burbero magro e allampanato che si professa “uguagliatore”, cioè un comunista. Il tentativo di consegna, che procede tra diverse difficoltà, si intreccia con la vita di una coppia di fratelli e con gli interessi speculativi di un ricco miliardario, disposto a qualsiasi cosa pur di conquistare il copyright del Natale. Un libro scorrevole, veloce, senza alcuna pretesa ma che è venato di ironia e leggerezza; una lettura perfetta da far trovare sotto l’albero!

NARRATIVA STRANIERA



Dall'America più profonda, grazie all'intuito della NNE, ci giunge un piccolo gioiello letterario che prende la forma di un trittico dal nome evocativo: Trilogia della pianura, formata dei seguenti titoli: Benedizione, Crepuscolo e Canto della pianura (NNE; 3 voll., 950 p.), opera di Kent Haruf e che si presenta in libreria in un elegante cofanetto marrone il cui minimalismo grafico replica la scrittura decisa, limpida e asciutta come la sabbia della contea di Holt. Una fittizia landa incastonata nel cuore profondo del paese della lunghe strade e dei canyon rocciosi. Haruf, con il suo tocco ruvido e senza fronzoli, nel primo volume Benedizione, ci trasporta nella vita del vecchio Dad Lewis, prossimo alla morte, e della moglie Mary. A far da controcanto alla vita del vecchio Haruf inserisce numerosi personaggi: ognuno con le sue debolezze, i suoi  segreti e le proprie contraddizioni che, lentamente, deflagreranno e verranno a galla. Lo stesso Dad Lewis non ne è immune. Haruf ha avuto la capacità di scrivere un classico moderno, un libro che resterà per sempre nella storia della letteratura americana. Prima di abbordare Franzen, Cussler o Safran Foer, cambiate leggermente rotta e godetevi Kent Haruf. 


Visto il crescente interesse sociale per temi legati all’alimentazione e alla difesa dell’ambiente in tutte le sue forme, segnalo La vegetariana (Adelphi; 176 p.) di Han Kang, vincitrice del Man Booker International Prize 2016. L’intera vicenda si evolve a partire da un sogno di Yeong-hye, la figura centrale dell’intera narrazione. Il sogno che le sconvolge la vita, e quella dei suoi cari, le provoca un impellente rifiuto di mangiare carne; “Be’ ho fatto un sogno, e stavo sulla testa… Sul mio corpo crescevano le foglie, e dalle mani mi spuntavano le radici.” La donna si identifica con gli alberi e questa reazione provoca sconcerto e repulsione da parte della sua famiglia. Han Kang suddivide la narrazione in tre atti, ognuno dei quali raccontato da un punto di vista differente, e attorciglia tra loro gli eventi facendo presagire una tragedia. Un libro che va oltre le sterili battaglie combattute a colpi di tweet e post fra animalisti esagitati e carnivori orgogliosi e che si eleva ad alta letteratura.


GRAPHIC NOVEL 


Tra le possibilità  non può mancare il genere che da qualche tempo imperversa in lungo e in largo: il graphic novel che (forse finalmente) dopo anni di snobismo ha trascinato  il fumetto tra le "arti nobili". È perfino difficile scegliere tra il ben di Dio che affolla gli scaffali delle librerie ma ecco qualche indicazione. Imprescindibile, per divertimento ma anche per il valore cronachistico e attualissimo, Kobane calling di Zerocalcare (Bao Publishing; 270 p.). Viaggio semifittizio dell'alter ego di Michele Rech nel Kurdistan in guerra, un paese che rivendica da anni l'indipendenza e che avrebbe in serbo una Costituzione ultrademocratica, quasi utopistica. Sempre da casa Bao Da quassù la terra è bellissima (Bao Publishing; 208 p.) di Toni Bruno che racconta la storia di Akim Smirnov, eroe sovietico della corsa allo spazio che, dopo una missione che nasconde un mistero, decide di non volare mai più. Il governo russo, impegnato nella corsa allo spazio contro il rivale americano, cerca in tutti i modi di convincere il proprio miglior pilota a riflettere sulla sua decisione. Ultimo ma non ultimo il fumetto scritto dalla coppia artistica, come anche nella vita, Teresa Radice-Stefano Turconi che ci regala Il porto proibito (Bao Publishing; 280 p.). Una storia avvincente e dal tocco sensibile, accentuato dal tratto morbido ma deciso della matita di Turconi, che segue le vicende di un giovane marinaio naufrago, Abel, che, a seguito del disastro, ha perso la memoria. Grazie all'intervento di una nave inglese riesce a tornare in patria dove il recupero progressivo della memoria porta con sé misteri, rivelazioni e chiarimenti.  


RACCONTI 


Per coloro che non hanno molto tempo e preferiscono un lettura mordi e fuggi non c'è categoria migliore se non quella dei racconti, anch'essa per lungo tempo sottovalutata. Oltre al premio Nobel 2013 Alice Munro, sempre apprezzabile, da segnalare La donna che scriveva racconti (Bollati Boringhieri; 460 p.) di Lucia Berlin, una raccolta dei racconti di questa scrittrice americana sconosciuta ai più ma dalla voce narrativa intima, efficace, coinvolgente e sensibile. Non tace nulla nei suoi racconti e affronta temi scabrosi che spaziano dalla droga all'aborto, dall'alcolismo alle turbolenze famigliari. Berlin si fa poetessa di quella umanità tanto emarginata dal mondo quanto cantata e raccontata dalla letteratura.


Per chi volesse rimanere in territorio italiano utile sarebbe la riscoperta di un volume di Goffredo Parise, Sillabari (Adelphi, 359). Esso raccoglie decine di brevissime storie, non più lunghe di 6 o 7 pagine, ordinate in ordine alfabetico quasi a voler formare un vocabolario del vivere. Si va dalla A di affetto e amore alla P di patria e povertà; dalla E di età ed eleganza alla S di simpatia e sogno. Parise, con un tocco leggero ma penetrante, si insinua nella quotidianità e nell’intimità della giravolta di personaggi che cambiano di storia in storia, impedendo al lettore di affezionarsi ad uno piuttosto che all’altro ma facendogli notare che, in ognuno di essi, c’è un parte di lui. Adattissimo per una lettura spiccia tra una fermata del metro e l’altra. 



Qualunque altro consiglio è ben accetto!



Inoltre, a breve, una seconda lista dedicata alla saggistica!


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